lunedì 15 settembre 2014

Oriana Fallaci. Una fiorentina che amava la Libertà

Sarebbe troppo facile raccontare Oriana Fallaci attraverso le sue opere o mettendo in fila un lungo elenco di elogi per la scrittrice – o scrittore come amava definirsi lei – che più ha influenzato il dibattito politico e culturale nel nostro paese negli ultimi decenni. Vogliamo invece parlare di Oriana Fallaci per quanto i suoi scritti hanno influenzato la vita di due venticinquenni che hanno cominciato a leggerla, ed a stimarla, da giovani studenti liceali. Abbiamo conosciuto Oriana Fallaci attraverso i suoi ultimi scritti, quelli più politici, come “La Rabbia e l’Orgoglio” e la “Forza della Ragione” per poi scoprire splendidi romanzi come “Un Uomo” e “Insciallah”. Un percorso a ritroso nel quale è stato impossibile non imbattersi in quello struggente monologo che è “Lettera a un bambini mai nato”, un libro nato per trattare lo scottante tema dell’aborto ma che mette in luce il tema centrale della maternità attraverso il dialogo tra una donna ed il figlio che porta in grembo. Oriana Fallaci è stata una coraggiosa inviata di guerra, una sferzante intervistatrice di leader e dittatori,  una graffiante analista della politica italiana ma anche una scrittrice ricca di sensibilità che in ogni suo scritto riusciva a far emergere una carica emotiva unica. Ogni suo libro, racconto, articolo risultava appassionato ed irrimediabilmente appassionante.
Oriana Fallaci fu amata quasi universalmente per anni da milioni di persone nel mondo; solo la scarsa memoria, dopo l’11 settembre e la sua lotta contro il terrorismo islamico, portarono una minoranza chiassosa ed ipocritica a contestare una donna che per tutta la sua vita aveva fatto della lotta ai totalitarismi e dell’amore per la democrazia e la libertà la propria missione. I suoi scritti sono naturalmente sottoponibili a critica ma la volgarità degli insulti dei quali fu fatta oggetto per anni a partire dal 2001 è ingiustificabile e degna solo di quegli avversari antidemocratici che la Fallaci ha combattuto per anni. Con la sua veemente reazione all’attentato delle Torri gemelle, la scrittrice fiorentina non ha fatto altro che proseguire la sua eterna battaglia per la democrazia e la libertà, valori irrinunciabili non solo per lei ma per tutto l’Occidente.
Oriana Fallaci amava Firenze: «Fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione. All’estero, quando mi chiedono a quale Paese appartengo, rispondo: Firenze. Non: Italia. Perché non è la stessa cosa» raccontava sulle pagine dell’Europeo. Da qui possiamo capire le sue eterne battaglie contro il Social forum europeo del 2002, contro la tendopoli dei Somali sotto il Battistero di San Giovanni e contro la Moschea di Colle Val d’Elsa. Oriana Fallaci ha amato, la sua terra, il suo paese, l’Occidente ed i suoi valori, per questo, lei ed i suoi libri, saranno sempre la nostra stella polare.


Andrea Badò
Niccolò Macallè

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